Faedo

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In antichità Faedo si chiamava "Pedevenda"; il nome "Faedo" deriva da faggio, albero un tempo molto diffuso in zona. Che Faedo sia stato abitato fin dalla preistoria lo dimostrano oggetti di selce e di corno di cervo rinvenuti in loco.

Il primo intervento documentato dell'autorità romana in zona risale al 141 a.C., quando, a causa di una disputa territoriale insorta tra Este e Padova, il procuratore Lucio Cecilio Metello per mandato del senato romano pose cippi confinari, uno rinvenuto sul lato meridionale del monte Venda.

Paesaggio misto con boschi di castagni (incolto) sulle pendici e terrazzi agricoli dove si coltivano ulivi e vigneti. Infatti, uno dei vitigni più caratteristici usati per il vino dei Colli è il Pedevenda, che viene coltivato in questa zona di Faedo e ancora oggi in alcuni vigneti terrazzati come quelli del Agroturismo La Campagnola o di Villa Alessi.

La presenza più antica della vite e del vino nella zona dei Colli Euganei è testimoniata da reperti archeologici in terracotta, ciotole e coppe legati al consumo del vino, risalenti della civiltà preromana (VII - VI secolo a.C). In epoca romana la diffusa presenza della vite in ambito padovano è citata da diversi storici latini.