Rocca Pendice

You are here

Con centro nell’arx/castrum di Pendice, esisteva una corte di proprietà fiscale, alla quale afferiva un gruppo di arimanni, che comprendeva le ville di Teolo e di Luvigliano; in quest’ultima località si trovavano la breda e, con ogni probabilità, anche il centro dominicale.

La posizione della corte e del castello, al confine tra il ducato di Vicenza e la gastaldaga di Padova, la presenza di arimanni, la chiesa di Santa Giustina di Villa di Teolo, la fase di VI-VII documentata archeologicamente a San Martino di Luvigliano sono tutti elementi che suggeriscono un insediamento altomedievale, probabilmente formatosi tra la guerra greco-gotica e la conquista longobarda.

Non si conoscono esattamente le origini del castello, i primi documenti che ne attestano la presenza indicano che nel XI secolo spettava al vescovo di Padova, il quale dovette cederlo all'imperatore Federico Barbarossa nel1161.che a sua volta fu costretto a restituirlo al vescovo padovano nel 1177. Durante questa fase di lotte tra potere ecclesiastico e imperiale, si colloca laleggenda di Speronella, che narra la storia di una fanciulla chiamataSperonella Dalesmanini, la quale fu rapita e rinchiusa nel castello del monte Pendice dal vicario imperiale Pagano, che si era invaghito di lei. Il popolo padovano, incitato dal padre e dal fidanzato della ragazza, mise in atto una sommossa liberandola e sconfiggendo l'oppressore di Padova. In realtà le leggende che parlano di Speronella sono diverse e non tutte hanno un lieto fine, per questo motivo attorno al luogo nel corso dei secoli si è creato un alone di mistero.

Il castello è stato costruito su uno sperone di roccia, a strapiombo su tre lati. Vi si accede dal lato ovest, tramite una mulattiera, fino ad una porta, innestata su due muri paralleli, che presentano due fasi costruttive in pietre spaccate, riferibili entrambe ad una sistemazione tardomedievale.