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Padova - Este - Praglia

Questo itinerario culturale si concentra sulla conoscenza dei paesaggi storici dei Colli Euganei e comprende sia aree caratteristiche da un punto di vista dei paesaggi agrari e boschivi dei Colli, che siti particolarmente importanti da un punto di vista storico, in particolare per il periodo medievale, come castelli o chiese.
Il percorso si può realizzare in una o più giornate: parte da Padova e prendendo il canale Battaglia si dirige verso tre dei più significativi centri abitati del territorio: Monselice, Arquà Petrarca
ed Este per poi, da Este, traversare i Colli fino al monastero di Praglia.
Molti punti di interesse (es. Monselice, Este, Cava Bomba, Rocca Pendice) sono suscettibili, secondo il gusto e la disponibilità del visitatore, di ulteriori itinerari secondari, da realizzarsi a piedi, per approfondire la conoscenza del territorio.
Il tutto ha l'obiettivo di far conoscere meglio i paesaggi storici e le complesse e ricche vicende dei Colli Euganei: un territorio pieno di storia  da scoprire.

C.da Calemici - Terme Gorga

L’itinerario inizia nei pressi di Capo di Fiume, al confine con il comune di Vita, e si sviluppa su due tratti continui di strada statale, ovvero la SS 187 A (km 8-10.5) e la SS 113 (km 348.5-337.8). Al km 337.8 della SS. 113 occorre girare a sinistra, percorrendo una strada asfaltata che conduce alla Stazione ferroviaria di Alcamo Diramazione e da qui allo stabilimento privato delle Terme Gorga. Il percorso in esame ripercorre quasi interamente il fiume Calemici-Gaggera-Caldo, dove sono concentrati una serie di mulini ad acqua a ruota orizzontale, localizzati in fondi privati, alcuni dei quali risalgono almeno al XII secolo d.C. Questi antichi sistemi molitori sono ormai quasi scomparsi e solo alcuni di essi si conservano in alzato e spesso sono privi dei macchinari all’interno. Il paesaggio sulle sponde del fiume è caratterizzato da basse e ondulate colline argillose, inframmezzate qua e là da isolati rilievi di natura calcarea o gessosa. Di particolare interesse geologico è il rilievo “dei Gessi” (310 m s.l.m.) che si situa ad Ovest dell’abitato di Calatafimi Segesta, ovvero una formazione gessoso-solfifera caratterizzate da gessi selenitici o macrocristallini in cui si nota la tipica geminazione a ferro di lancia o a coda di rondine.

Lungo le sponde, il fiume ospita la tipica vegetazione ripariale costituita da Pioppi (Populus nigra), Salici (Salix alba e Salix pedicellata), Olmi (Ulmus canescens), Tamerici (Tamarix gallica) e Oleandri (Nerium oleander). Nello strato arbustivo è presente il Rovo (Rubus ulmifolius), la Rosa selvatica (Rosa sempervirens), la Robbia (Rubia peregrina), e la caratteristica “Coda Cavallina” (Equisetum telmateia), localmente utilizzata come pianta medicinale. Nella piana alluvionale circostante sono presenti degli agrumeti dove si coltiva “l’Ovaletto di Calatafimi” un’arancia tardiva tipica del territorio. Tra le specie faunistiche si annoverano la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il Gruccione (Merops apiaster), la Civetta (Athene noctua), la Tortora dal collare (Streptopelia decaocto) e la Cappellaccia (Galerida cristata). Nelle calme acque del fiume Calemici-Gaggera-Caldo si localizza invece la Tartaruga Palustre Siciliana (Emys trinacris).

Dal Km 337.2 della S.S. 113 si diparte, in direzione Nord, una strada secondaria bianca che conduce a delle “terme libere” molto frequentate, rappresentate da quattro polle con temperature oscillanti tra 44 e 46°C. Il paesaggio si arricchisce con una vegetazione tipicamente fluviale, fatta di Tamerici (Tamarix gallica) e Canne palustri (Arundo donax), che nasce alla base un piccolo e suggestivo canyon con alte pareti rocciose di travertino bianco striato di rosa.

Alla fine del percorso, sulla sponda orientale del Fiume Caldo, si può beneficiare dei servizi offerti dallo stabilimento termale delle Terme Gorga che utilizza delle acque minerali ipertermali alcalino-solfuree, sgorganti da sorgenti naturali ad una temperatura di 51°C. La struttura sorge sul sito dove si localizzava l’antico mulino idraulico “La Vurga”.