L’area dei cosiddetti Monti di Trapani è una delle zone oggetto di studio del progetto MEMOLA, si colloca nella parte nord occidentale della Sicilia e ingloba i comuni di Valderice, Custonaci, San Vito lo Capo, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Alcamo, Vita, Salemi e Calatafimi-Segesta.
In questo distretto si possono distinguere due sistemi morfologici differenti. Il primo si posiziona nella parte settentrionale e si caratterizza per i suoi imponenti rilievi carbonatici che superano i 1000 metri di altitudine (1110 metri di Monte Sparagio e 1064 metri di Monte Inici). Questi blocchi calcarei, delimitati in molti casi da fratture, presentano pareti verticali e pendenze pronunciate che creano valli strette e ripide.
I depositi carbonatici appartenenti al dominio delle unità trapanesi sono perdipiù molto permeabili alla frattura e al carsismo e per queste ragioni costituiscono una importante riserva idrica. Ai piedi del Monte Inici, ad esempio, fuoriescono sorgenti con temperature superiori ai 40°C, come nel caso delle fonti termali del gruppo del Gorgo, que sono state sfruttate per lungo tempo, sia in epoca greca e romana che islamica e normanna. Ugualmente importanti per l’occupazione del territorio nelle diverse epoche storiche, e soprattutto medievale, risultano anche le numerose fonti disseminate nel territorio, tra cui si distaccano quelle di Scopello e di Baida. L’altra zona, situata nell’area meridionale (quindi verso l’interno), si caratterizza per un paesaggio con rilievi meno acclivi, caratterizzato da colline argillose (come Calatafimi Segesta e Salemi) e ampie valli que danno luogo a rilievi calcarei isolati come Montagna Grande, Monte Baronia o Monte Pispisa. In questo territorio esistono zone naturali protette: Riserva di Monte Cofano e la Riserva dello Zingaro, inoltre incontriamo zone europee di importanza internazionale (Sito di Importanza Internazionale, SIC) come la costa di San Vito lo Capo, Monte Sparagio, Monte Scorace, Monte Bonifato, Monte di Calatafimi, Monte Inici, che si distinguono per la grande ricchezza ambientale e la rilevanza faunistica e vegetale.
Questo paesaggio si caratterizza per la intensa deforestazione delle montagne (un fenomeno comune a tutta la lista) che perdipiù ha sofferto un processo di urbanizzazione ridotta e la progressiva distruzione di parte dei paesaggi agricoli tradizionali. Con tutto questo, lo studio esaustivo della situazione attuale ci offre importanti possibilità per intercettare le tracce dell’organizzazione degli insediamenti e analizzare l’utilizzo delle risorse naturali da parte delle comunità che si sono succedute nella zona.