Comunicato stampa

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Dichiarazione sulla crisi di rifugiati e migranti in atto in Sicilia

Mentre i mezzi di comunicazione si concentrano sulla Sicilia e sulla tragedia umana della morte di migliaia d’immigranti e rifugiati, un gruppo di ricercatori si riunisce nell’isola sotto gli auspici del progetto EU FP7 MEMOLA. Il progetto mira alla comprensione di processi storici di acculturazione avvenuti da più di un millennio e che hanno lasciato un’eredità tangibile nelle forme del paesaggio, nel linguaggio, nelle persone e nella cultura che contribuiscono a formare la nostra identità europea.

Il progetto ha un approccio storico, ma con una forte componente di partecipazione sociale. I ricercatori, provenienti da varie parti d’Europa (Spagna, Inghilterra, Irlanda, Albania e Italia), sono coscienti che i processi storici in esame si centrano attorno alla mobilità umana che ha contribuito a creare L’Europa diversa e tollerante che oggi conosciamo. Da questo punto di vista, sentiamo la necessità di ricordare che i movimenti migratori che si stanno producendo formano parte di processi episodici di lunga durata che vanno considerati normali seppur si realizzano in maniera pericolosa e tragica in termini di vita umana.

Come gruppo di ricercatori scientifici riconosciamo il carattere etico del nostro lavoro e vigliamo indirizzare l’attenzione sulle relazioni bidirezionali che nei secoli sono servite ad arricchire e diversificare l’Europa. Gli eventi degli ultimi giorni hanno commosso e sorpreso molti cittadini europei e alcuni pensano si tratti di episodi straordinari che hanno un profondo impatto sull’economia e sulla cultura Europea. Le nostre ricerche storiche dovrebbero contribuire a comprendere la normalità dei movimenti migratori e ricordarci del nostro ricco e diversificato patrimonio. L’orrore che si dispiega a pochi chilometri da dove ci riuniamo per discutere di eventi passati ci porta a dirigere l’attenzione sulle terribili esperienze umane che comprendono processi storici più astratti. Il nostro lavoro deve pertanto mettere in guardia contro i rischi d’isolazionismo in Europa e aiutare a riconoscere i precedenti storici degli eventi in corso, ricordandoci l’umanità delle persone coinvolte, qualcosa che la storia spessa dimentica.